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Carai durante il consiglio comunale
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Riceviamo e pubblichiamo
- Per scelta abbiamo deciso di privilegiare un percorso che prevedesse di far crescere la cultura contro la violenza, piuttosto che dare corso alla nostra indignazione che, nelle vicende che ti hanno visto alla ribalta delle cronache nazionali, reclamava una forte presa di posizione contro le decisioni da te assunte che abbiamo sin dall’inizio ritenuto ingiuste, illegittime, pericolose, provocatorie nei confronti della nostra storia comune, fatta di tante battaglie contro la violenza sulle donne (su tutte le donne, anche le prostitute! Figuriamoci su una ragazzina di 15 anni!), affinché queste trovino il coraggio di denunciare le violenze subite, superando vergogne e timori.
Nel rispetto di tutte noi, nel rispetto della ragazza, nel rispetto del ruolo che ricopri, ci saremmo quindi aspettate da te immediatamente un passo indietro, un atto di responsabilità, un riconoscimento dell’errore commesso (perché si può sbagliare!), la conseguente presentazione di scuse meno formali a chi, sicuramente, è la vittima di questa storia allucinante ed il ritiro immediato, senza se e senza ma, delle determine comunali.
Al contrario, il Consiglio Comunale di Montalto di Castro del 1° agosto, preceduto da un corteo di piazza (ricordiamo che noi le piazze le riempiamo l'8 marzo per ribadire valori opposti) per come è stato condotto, ha invece rappresentato l'esecuzione di un seconda offesa ai danni della ragazza, questa volta perpetrata non da 8 minorenni (che da questa storia non troveranno stimoli ad una seria rieducazione e riabilitazione!) ma da una collettività di persone adulte, capaci di intendere e di volere.
Su tutto ha prevalso l’ottica del campanile.
Diversamente, bisogna sempre saper distinguere il sentimento dalla ragione, la legittimità dall'abuso di potere, anche a costo di perdere consensi ed unanimismo.
Sei sicuramente un buon sindaco, pronto a prodigarsi per le famiglie di Montalto.
Ma è possibile rinunciare ai valori nei quali tu stesso confermi di aver vissuto tutta la vita, ai contenuti politici del nostro essere di sinistra, a sostenere eticamente un ruolo istituzionale, non comprendendo la tragicità della vicenda? E' in quest'ottica che ti sei sentito in diritto di affermare che Fassino ha bisogno di te?
E’ scattata in questo caso la "presunzione di onnipotenza" del sindaco di una città, oltretutto opulenta, rispetto alla saggezza ed al buon senso. A volte bisogna sapere dire di no. Troppi sì fanno male alla democrazia.
Anna Finocchiaro, alla quale esprimiamo tutta la nostra solidarietà, non ha giustamente ritenuto degno di risposta l'attacco che le hai rivolto.
Noi invece che in questo territorio ci viviamo e lo vorremmo diverso, senza strumentalizzazioni né opportunismi, non possiamo tacere e ti invitiamo a tornare indietro: un primo passo sono le scuse più sentite che oggi hai rivolto dalle pagine dei giornali.
Sei ancora in tempo per andare oltre, facendo un bagno di umiltà. Trova il modo di fare annullare quelle determine: è un tuo dovere. Inoltre fallo per tutte e tutti noi, fallo per la tua città, fallo soprattutto per ridare ad una giovane ragazza la speranza di avere delle istituzioni amiche.
Tutta questa vicenda è improntata a un cieco e sordo maschilismo, tragicamente trasversale, fai consapevolmente, razionalmente e rappresentativamente un passo per superarlo.
Linda Natalini, Anna Guadagnini, Danila Corbucci, Giulia Arcangeli, Luigia Melaragni, Serenella Ranucci, Patrizia Germini, Lucia Catanesi , Sabina Cantarella, Anna Rita Ricci, Vania Mastrogregori, Marisa Perà, Rita Squarcetti, Stefania Folletti, Paola Amicucci, Daniela Boltrini, compagne di Viterbo