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Carai durante il consiglio comunale
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Riceviamo e pubblichiamo
- L’ultimo consiglio comunale di Montalto, durante il quale il sindaco Carai ha dato sfogo a tutto il suo repertorio di arroganza e mancanza di rispetto istituzionale, merita un doveroso approfondimento, affinché non diventi tutto come una semplice goliardata estiva priva di importanza.
Quel che vogliamo, è capire. Capire cosa pensano i vertici dei Ds di questa triste vicenda, sia per quel che concerne l’aspetto etico amministrativo, sia riguardo le gravi esternazioni di Carai durante la seduta consiliare.
Ci chiediamo, cosa rappresenta per un partito come i Ds, un sindaco che si rivolge in quella maniera verso il suo segretario nazionale e dopo dice di stimarlo molto?
Cosa pensano di un sindaco che offende pesantemente (senza il minimo rispetto né per la figura istituzionale, né per la donna) il capogruppo al Senato e poi dice di non averlo mai fatto?
E che dire del silenzio, dopo che le sue parole sono state rese pubbliche da un testata giornalistica on line? A che gioco stiamo giocando?
La questione è talmente grave, che ha perso ogni connotato politico.
Non ha più un colore, ormai siamo nel campo dei principi e non delle idee.
E’ talmente palese l’indifferenza per chi la pensa differentemente, e l’arroganza con cui amministra il sindaco Carai, che ci aspettiamo una decisa presa di posizione del suo partito.
Nessuna strategia per salvare il salvabile, ora è giunto il momento di dare risposte chiare.
Ci aspettiamo che un partito serio, come dovrebbero essere i Ds, chieda le dimissioni del suo iscritto Carai. Se le dovesse rifiutare ci aspettiamo che chieda ai consiglieri comunali della Quercia di sfiduciarlo.
Crediamo che un partito che si appresta a confluire nel Partito democratico, non possa tollerare atteggiamenti così antidemocratici.
Siamo di fronte alla prova del nove. L’appello, questa volta, lo rivolgiamo a Fassino e gli chiediamo di dare una dimostrazione di coerenza.
In questa triste vicenda c’è andato di mezzo il buon nome di Montalto di Castro, sbattuto in prima pagina sui giornali nazionali come un posto dove il comune prende decisioni inenarrabili e il suo sindaco le difende offendendo a destra e a sinistra.
Basta, non facciamo in modo che tutta questa vicenda si risolva a tarallucci e vino, magari consigliando a Carai di fare pubbliche scuse, ammettere che ha sbagliato, per poi aspettare tempi migliori. Chi si visto, si è visto? No! Troppo comodo.
Le uniche scuse possibili sono le dimissioni. Altrimenti che il suo partito lo sfiduci. Il resto sono solo chiacchiere da ombrellone.
Una curiosità finale: cosa sarebbe successo, se il sindaco in questione fosse stato di An?
Federazione provinciale di An