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Il sindaco Carai
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“Anche il Comune è contro di me”.
Parla la quindicenne che ha denunciato gli otto ragazzi con l'accusa di averla violentata in gruppo a una festa di compleanno e commenta così la decisione del sindaco Carai di anticipare cinquemila euro per le spese legali di alcuni di loro.
"Sono allibita spiega - l'ho presa male, perché considero la decisione del comune di Montalto di Castro, una presa di posizione contro di me".
Un fulmine a ciel sereno per la giovane, proprio quando aveva deciso di provare a buttarsi alle spalle la sua terribile esperienza. "Subito dopo la violenza - ricorda - ho smesso di andare a scuola, non uscivo più di casa. Da qualche giorno ho deciso di reagire, ho trovato un lavoro e ho cominciato a frequentare le mie amiche”.
Adesso lavora in un chiosco al mare ed è stata promossa a pieni voti, nonostante il periodo d’assenza da scuola. Per gli insegnanti è sempre una delle migliori in classe. Ma ha dovuto superare prove difficili, come la sua amica del cuore che le ha voltato le spalle.
“Il suo comportamento spiega - mi ha ferito. Con lei mi ero confidata, ha raccontato tutto alle insegnanti e alla polizia. Poi, però, si è messa a difendere gli otto ragazzi. E non mi spiego le ragioni. Forse perché è di Montalto”.
Appena due giorni dopo l’episodio, i presunti violentatori l’hanno fatta contattare da due loro amici. “Era per chiedermi scusa racconta per farmi dire che si erano comportati in modo ignobile.
Poi però, ci hanno ripensato ed hanno cominciato a raccontare ai poliziotti e ai loro genitori che io sarei stata consenziente, che li avrei provocati, che quella sera sarei stata ubriaca ed altro ancora. Il giorno dell'incidente probatorio, con me sono stati arroganti, insultandomi.
Non ho visto in loro alcun pentimento”.
C’è rabbia, invece, nelle parole della madre della ragazza stuprata. “Chissà cosa mi avrebbe risposto il sindaco di Montalto di Castro si chiede - se anche io gli avessi chiesto di anticiparmi i soldi per costituirmi parte civile contro chi ha stuprato mia figlia?".
In questi mesi difficili, nessun genitore dei minorenni accusati della violenza ha chiamato per avere notizie di sua figlia. “Eppure noi siamo mamme osserva sappiamo che tragedia è trovarsi con una figlia stuprata e un figlio stupratore. Nessuno mi ha chiamato, nessuno si è preoccupato di come stesse mia figlia”.
Un’amarezza che ha avuto il suo sfogo in tribunale il giorno dell’incidente probatorio, quando ha inveito contro i genitori del ragazzi. “Avevo perso la ragione ricorda nel vedere il comportamento arrogante e provocatorio che avevano verso mia figlia.
Poi ho chiesto scusa, anche se non mi spiego come mai nessuno di loro abbia provato a spiegare ai figli quanto è grave quello che hanno commesso”.
Messo sotto accusa da mezza Italia, il sindaco Carai prova a dare la sua versione dei fatti. “L’idea non è stata mia precisa - mi sono limitato, in assoluta buona fede, a fare quello che mi è stato esplicitamente chiesto con una lettera circostanziata dalle assistenti sociali del Tribunale dei Minori di Roma. Mi si domandava di aiutarli a trovare un'occupazione, ritenuta indispensabile per il loro recupero sociale. Così ho fatto, impegnandoli nei cantieri scuola”.
Ma le critiche sono arrivate per l’anticipo sulle spese legali. “Qualche famiglia ricorda mi ha detto di non essere in grado di sostenere le spese legali e di non fidarsi della difesa d'ufficio. Ho pensato che aiutarli, facesse parte del sostegno che il tribunale mi ha chiesto”.
L’imputazione è pesante, si tratta di stupro. “Io non posso sostituirmi ai giudici sottolinea - e anche se i ragazzi fossero riconosciuti colpevoli, non possono essere abbandonati a se stessi”.
Lo stesso avrebbe fatto, se a chiederlo fosse stata la madre della ragazza. “Anche se non è del mio comune precisa l’avrei lo stesso aiutata. Se la famiglia dovesse avere bisogno, io ci sono”.
Alla luce del clamore sollevato, prenderebbe la stessa decisione? “Forse avrei fatto una valutazione diversa conclude ma ribadisco, ho agito in buona fede”.
Viterbo - Montalto - Spese legali dei giovani accusati di stupro - Dossier
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