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Il sindaco Carai
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Riceviamo e pubblichiamo
- Egregio sindaco,
abbiamo appreso dalla stampa locale e nazionale, le motivazioni con il titolo, “il senso del mio gesto”, relativamente a ciò che riguarda il prestito agli otto ragazzi minorenni accusati di stupro.
Non abbiamo invece letto nella sua intervista, alcun riferimento a come intende ripristinare, qualora possibile, la giustizia e l'equità per i fatti di questa incresciosa vicenda.
Pur essendo consapevoli che lei non ci risponderà come ha già annunciato, vogliamo comunque esprimere quanto segue.
Ci dispiace che non abbia considerato che ”istituzionalizzare” un fondo per la difesa di otto ragazzi, accusati di aver abusato di una ragazza anch'essa minorenne, finiva con l'emarginare chi, invece, potrebbe essere la parte lesa;
Ci dispiace che non abbia considerato che l'intervento chiesto dalle assistenti sociali non poteva che riferirsi al recupero sociale, con tutto ciò che in esso è incluso, e che questo doveva essere l'impegno primario di una amministrazione pubblica,
Ci dispiace che non abbia pensato che un rappresentante pubblico non può, con un gesto, se pur dettato dalla buona volontà, rischiare di ratificare un reato alla persona peraltro così grave;
Prendiamo atto che il suo gesto non è stato dettato dal voler “giustificare in alcun modo il comportamento tenuto dai ragazzi in questa dolorosa vicenda” né di “arrecare ulteriore sofferenza alla ragazza già duramente provata”.
Siamo tuttavia convinte che quanto lei ha affermato debba necessariamente portare ad un solo atto: il ritiro delle determine, anche per ripristinare la serenità della cittadinanza che, come a lei, sta a cuore a ciascuno di noi, ricordandole che non si può costruire alcuna serenità sulla sofferenza altrui.
Dello stesso parere è stato il Comitato direttivo della Cgil Regionale che questa mattina all'unanimità ha votato un ordine del giorno con il quale prende atto delle dichiarazioni di scuse del sindaco di Montalto di Castro alla ragazza ed alla sua famiglia, e della ammissione di aver sbagliato, non valutando appieno, del danno che avrebbe potuto arrecare alla giovane maggiormente offesa, e che quindi il Comitato Direttivo ritiene indispensabile la revoca degli atti amministrativi che contengono il provvedimento del prestito a sostegno della difesa agli otto ragazzi accusati di violenza carnale.
Le donne della Cgil Viterbo