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Gabbianelli
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- La parola al sindaco. Che apre chiarendo le ragioni del ritardo.
“Quando chi vi parla prende un impegno, intende rispettarlo ed era stato preso prima di questa convocazione”. Quindi ricorda che il passaggio da Robur a Talete va fatto entro oggi. Perché i termini scadono domani.
Si passa alla questione politica. “Quanto avvenuto il 29 ottobre comporta comunicazioni da parte del sindaco - dice Gabbianelli -. Ritengo che quello che vi andrò a leggere è qualcosa di importante per cosa si intende per il rispetto di uomini e donne, nel portare avanti in modo corretto la separazione del potere.
In questi giorni ci sono state diverse prese di posizione. Vi leggerò le lettere tra me e l’assessore Rotelli e le scelte che per legge il sindaco può prendere”.
E annuncia la lettura di un editoriale su Panorama.
Lettera di Rotelli del 30 ottobre. “In un momento difficile, ma con serenità d’animo, avverto il dovere di ringraziarti per le parole di stima. Rimetto nelle tue mani il mandato, pregandoti di accettare le mie dimissioni. Per fare in modo che la giustizia faccia piena luce su quanto avvenuto”.
Gabbianelli replica: “Caro assessore, allo stato non ritengo di dover aderire, il che non esclude, di poter rivedere la scelta per tutelare la tua persona”.
Il 2 novembre Rotelli riscrive. “Avendo letto gli atti giudiziari che mi riguardano, ho lungamente riflettuto. Per garantire funzionamento Comune, ritengo di rimettere la delega sulla Scuola. Posso ancora svolgere il mio compito in altri ruoli”.
Lo stesso giorno il sindaco revoca la delega a Rotelli sulla Scuola. “Questi sono gli atti e non intendo parlare d’altri argomenti. Visto che dal 2005 è stato fatto un esposto e oggi ci troviamo a dover affrontare questo problema, non starò qui a giudicare questioni giudiziarie”, afferma Gabbianelli.
Quindi la lettura dell’editoriale di Panorama, sul caso Mastella. Le cui conclusioni sono che il ministro può rimanere al suo posto. Fin quando la giustizia non ha fatto il suo corso completamente.
“Io non ho altro da aggiungere”, chiude laconico il sindaco.
Tocca a Gigli. “Non vorrei che si confondessero le cose. Ciò che ci lascia perplessi non è il fatto che Rotelli rassegni le dimissioni, semmai la scelta che lei, sindaco, ha portato avanti.
Vorrei rilevare che noi soltanto oggi apprendiamo della revoca della delega, parziale, a Rotelli. Il che ci lascia perplessi.
Con molto disagio, in questi ultimi giorni, abbiamo assistito tramite stampa, al tentativo, forse condotto in perfetta buona fede, di dividere questo consiglio e la città tra innocentisti e colpevolisti.
Un pericolo di dividere la città tra buoni e cattivi. Chi siano i due non c’è bisogno di sottolinearlo. Ma la cosa che considero pericolosa è il tentativo di istaurare una sorta di tribunale del popolo cui affidare giudizi e decisioni, che sono di esclusiva competenza della magistratura”.
Avverto il pericolo che qualcuno finisca per confondere gli aspetti penali con quelli politico amministrativi. Mentre noi dobbiamo occuparci solo di questi ultimi.
Mi domando: esiste a Viterbo un fronte a sostegno della colpevolezza di Rotelli? Ho riletto tutte le dichiarazioni sulla vicenda. Non ne ho trovata una che la sostenesse. Sono tutte prudenti, da parte di maggioranza e opposizione.
Esprimono tutte solidarietà umana.
Abbiamo già denunciato quella che a nostro avviso era anomalia nell’affidamento del servizio mensa. Ma l’assessore la difese come valida e legittima. Quanto lo siano, lo vedremo.
Considero inopportuno continuare a discutere se Rotelli è colpevole o innocente. Non è compito nostro, semmai della magistratura. Con la quale dovremo collaborare nello stesso interesse di Rotelli".
Si arriva al nodo politico.
"C’è stato un provvedimento d’arresto ai domiciliari a un assessore - continua Gigli - . Per presunta corruzione e speriamo che presunta lo sia. Ma tutto è continuato come prima, salvo la decisione che lei sindaco ci ha comunicato. Di revoca o sospensione della delega alla Scuola.
Nella mia esperienza, non ricordo che un assessore colpito da una simile ordinanza, abbia continuato a fare un assessore come niente fosse.
Mi si oppone che a Montefiascone è successo qualcosa di simile. A un assessore e al sindaco. Non ho difficoltà a dire che è stato commesso un gravissimo errore da parte della maggioranza. Ma la differenza sta nel fatto che l’assessore si è dimesso e stato sostituito. Non lo ha fatto il sindaco perché il consiglio sarebbe stato sciolto.
Non dico quindi il falso, quando dico che non ci sono precedenti. Una volta bastava una semplice comunicazione giudiziaria per determinare le dimissioni di un amministratore. Oggi per fortuna le cose sono cambiate. Il garantismo è invocato da tutti.
Quello che è importante è che il garantismo non sia da usare senza criterio, per convenienza".
Gigli va insiste sulla mancata decisione di revoca da parte del sindaco.
"Siamo a un punto in cui bisogna essere franchi e bandire le posizioni ambigue.
Ho sperato che si assumesse le sue responsabilità e prendesse iniziativa di rimuovere il pesante masso che si è posto su amministrazione. Speravo che lo facesse di sua iniziativa.
Per evitare questa sgradevole situazione c’era un’altra possibilità: l’applicazione della legge sugli enti locali.
La sospensione di diritto di coloro che sono colpiti da procedimento di arresti domiciliari, dal prefetto".
I dubbi di Gigli. “La comunicazione ufficiale è stata fatta al prefetto?”
Il sindaco replica: “Lo chieda al giornale”. Gigli prosegue: “E quando? E il prefetto lo ha comunicato al sindaco?
E poi, il dirigente responsabile del bando, raggiunto da avviso di garanzia è ancora al suo posto? Responsabile del servizio mense? O prudenzialmente è stato affidato ad altro incarico?
Ho appreso che questo dirigente, interrogato, ha espresso volontà di non rispondere. Questo lascia in me dubbi sulla volontà di andare fino in fondo sulla vicenda.
Credo che sia giunto il momento di mettere al bando tatticismi e furbizie da parte di tutti quanti noi.
Spes ultima dea dicevano gli antichi. E io voglio sperare che prima di arrivare al voto, si prenda una decisione. Perché qualunque fosse il risultato, segnerebbe l’indebolimento dell’amministrazione.
Io anticipo che non voterò a favore. Non sono all’opposizione ma non esprimerò nemmeno un voto contrario, che equivarrebbe a un voto di fiducia all’amministratore Rotelli, assolutamente da evitare”.