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Michele Pellecchia, il rapinatore che ha ucciso Paternollo
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David Paternollo, l'imprenditore assassinato al Pilastro
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- Pellecchia si difende e punta sulla accidentalità dei colpi di pistola esplosi. L’avvocato difensore chiederà una perizia psichiatrica.
"Non volevo ammazzare nessuno - ha detto, in lacrime durante l’interrogatorio davanti al Gip, Michele Pellecchia -. I colpi di pistola sono partiti accidentalmente durante la colluttazione. Ho organizzato la rapina perché avevo un disperato bisogno di soldi".
Ieri Pellecchia, l’usciere del Comune di Viterbo, accusato dell'omicidio dell'imprenditore David Paternollo, è stato sottoposto all'interrogatorio di convalida dell'arresto dal Gip Gaetano Mautone nel carcere di Mammagialla.
“Non ricordo quanti colpi sono partiti mentre lottavo con Paternollo. Ricordo solo - ha dichiarato Pelecchia - che mi è venuto contro con una taglierina da tavolo e che siamo caduti entrambi prima sul bancone e poi sul pavimento. E durante la colluttazione che sono partiti colpi".
Pellecchia ha raccontato di aver comprato a Roma la vecchia 7,65, con cui ha ucciso Paternollo, e di aver organizzato la rapina alla Tecom perché aveva visto un certo viavai di gente e che c'era una cassaforte.
"Il giorno prima della rapina avevo fatto un sopralluogo per preparare il colpo" ha detto Pellecchia, che anche affermato di non conoscere Paternollo e la sua famiglia.
Pellecchia, durante l'interrogatorio, ha spiegato al Gip, che il suo stipendio da usciere, circa mille euro al mese, non gli bastava per vivere e per questo aveva bisogno di soldi.
Ha poi ammesso di spendere denaro al gioco e di conseguenza di essersi trovato in condizioni di non avere nemmeno i soldi per mangiare.
"E' del tutto evidente - ha detto il difensore di Pellecchia, Vincenzo Dionisi, dopo l'interrogatorio - che non c'era alcuna volontà di uccidere. Chiederò che l'accusa di omicidio volontario venga derubricata. Inoltre consegnerò al Gip tutte la documentazione clinica sui disturbi psichici di Pellecchia, che è stato in cura al Cim per gravi stati depressivi. Quindi chiederò che venga sottoposto a perizia psichiatrica".
Non solo.
“Il fatto che Pellecchia sia andato a fare una rapina con la sua auto e a volto scoperto - ha sostenuto l’avvocato - dimostra che si è trattato del gesto di un disperato e di uno sprovveduto”.
Frutto di pura "fantasia", per l’avvocato, le ipotesi secondo cui Pellecchia potrebbe aver agito su mandato o che nella vicenda possano essere coinvolte altre persone.
Sarà eseguita questa mattina, all’ospedale Andosilla di Civita Castellana, l’autopsia sul corpo di Paternollo. L’esame autoptico, è slittato ad oggi poiché il Pm Paola Conti, ha assegnato al consulente tecnico d’ufficio anche l’incarico di eseguire una perizia sulle ferite d’arma da taglio riportate da Pellecchia, durante la colluttazione avuta con la vittima.
Il magistrato ha chiesto di accertare se le ferite di Pellecchia siano compatibili con la dinamica dei fatti descritti dallo stesso omicida.