- Nuovo sopralluogo nella villetta di via Cannicelle.
Lo hanno stabilito i giudici della Corte d'Assise Maurizio Pacioni ed Eugenio Turco, durante l'ultima udienza del processo Gradoli, tenutasi questa mattina.
Il nuovo sopralluogo in casa di Esposito servirà ad analizzare, in particolare, il muro della cucina della villetta.
Su una parete, infatti, secondo alcuni testimoni tra cui il perito del tribunale Elena Pilli, c'erano delle abrasioni sospette. Delle raschiature che, nell'ottica dell'accusa, potrebbero coincidere con i tentativi dei due imputati di eliminare ogni traccia di sangue dal muro.
Nel corso del dibattimento, però, il brigadiere Camillo Mingione, smentì il particolare delle abrasioni, sostenendo, invece, che in alcuni punti il muro "presentava segni di pittura". Come se qualcuno, forse per coprire il sangue, lo avesse riverniciato.
Due diverse rappresentazioni della stessa parete sulle quali sarà, ora, compito dei periti fare luce.
La Corte ha nominato due tecnici della polizia scientifica. Accusa e difese, invece, si avvarranno dei loro consulenti abituali: Luciano Garofano per Ala Ceoban, Giorgio Portera per Paolo Esposito e Luca Gasparollo per il pm Renzo Petroselli.
Gli accertamenti si svolgeranno questo pomeriggio. Periti, consulenti e avvocati si sono dati appuntamento per le 14,30 alla caserma dei carabinieri di Gradoli. Da qui, si recheranno insieme a casa di Esposito, in località Cannicelle.
Gli avvocati Rosati e Valentini avevano chiesto di far assistere Esposito agli accertamenti. La Corte, però, ha dato parere negativo e disposto che l'uomo fosse riaccompagnato in carcere.
La perizia dovrà essere pronta entro il 4 marzo, giorno in cui i due tecnici della scientifica dovranno illustrarne l'esito davanti alla Corte.
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