- “L’urbanistica non è una materia arida. Essa contribuisce a cambiare la pianificazione del territorio in base alle esigenze del territorio stesso. Con queste modifiche ai Piani territoriali paesistici, intendiamo dare risposte alle esigenze di sviluppo di Roma e non solo, ma di tutti i 378 comuni del Lazio. La Regione assolve così al suo ruolo importante di programmazione, delegando ai comuni le funzioni applicative dei Piani.
Una delega che non sarà un sovraccarico, ma sarà dotata delle risorse necessarie”. Così Massimo Pompili (PD), assessore all’urbanistica, ha replicato al dibattito sulla proposta di deliberazione consiliare concernente l’adeguamento dei PTP vigenti alla luce delle proposte comunali di modifica delle classificazioni per zona dei vincoli paesistici”.
La delibera è stata approvata stasera dal Consiglio Regionale del Lazio, presieduto da Guido Milana.
Una delibera che si inquadra nell’ambito del procedimento di formazione del piano territoriale paesistico regionale ai sensi della legge 6 luglio 1998 n.24 ed è propedeutica all’approvazione del Piano Territoriale Paesistico regionale, già adottato dalla Giunta il 25 luglio.
“E’ l’insieme dei provvedimenti in materia urbanistica che segna la svolta di questa Regione, che con il complesso di queste norme estende la tutela del territorio oltre il 64 per cento, con un 3 per cento in più rispetto al passato, interessando, oltre a Roma, migliaia di ettari di zone agricole”.
Pompili spiega poi che “in materia urbanistica la Regione Lazio ha segnato un’inversione di tendenza rispetto al passato, quando il territorio è stato il luogo dell’abusivismo, specialmente nelle aree periferiche della capitale”.