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Severo Bruno
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- Grandi manovre Udc -Pd
Sabato sera, nell'aula della Corte di Assise del vecchio Tribunale, è andata in scena dinanzi ad un pubblico numeroso e motivato l'intervista incrociata di Rodolfo Gigli e Ugo Sposetti, organizzata nell'ambito di “No comment” dal titolo ”C'eravamo tanto odiati: Dc contro Pci “.
L'appuntamento era di quelli importanti, con un pubblico di politici, vecchie glorie e non solo, in prevalenza Dc. La formula è apparsa azzeccata ed il confronto quanto mai attuale. Grazie anche alle domande dei due giornalisti: Sassi e Galeotti.
Intendo dire che la novità politica di questi giorni, l'avvio di grandi manovre di avvicinamento tra Udc E Pd per il rimpasto in Provincia, sembrava far da sfondo al confronto giornalistico quasi questo fosse un'iniziativa, “a latere” al dialogo Mazzoli – Santucci.
Effettivamente la novità politica annunciata rompe schemi noti per annunciare, forse una stagione cittadina di grandi cambiamenti.
Già la polemica quotidiana tra Casini e Berlusconi, in corso già da tempo, aveva fatto presagire un cambio di rotta dell'Udc, anche se poi ha tardato ad arrivare. La politica delle alleanze locali, quella siciliana in particolare, faceva trasparire, e temere, una grande vicinanza tra le due basi elettorali.
Recentemente però il quadro è cambiato, almeno in parte, ed una iniziativa a Viterbo potrebbe costituire una novità politica importante anche in campo nazionale.
Ufficiale rogante del cambiamento è Rodolfo Gigli, già presidente della Regione Lazio, più volte assessore, parlamentare ecc.
La sua insoddisfazione per l'alleanza di centrodestra, manifestatasi con l'abbandono di Forza Italia, fu il leit motive della passata consigliatura.
Anzi, il contrasto Gigli – Gabbianelli ha generato poi sia la posizione elettorale dell'Udc, sia la sua opposizione alla giunta Marini.
Paradossalmente in questa situazione Forza Italia appare relegata in secondo piano, malgrado la sua posizione di preminenza, quanto alla forza elettorale e alla visibilità cittadina.
Nel Pd, ma esprimo una opinione del tutto personale, si nota una certa attesa per i risultati dei colloqui avviati dal presidente Mazzoli, sia per l'importanza della posta in gioca, sia per l'urgenza dei temi amministrativi in attesa. Si spera insomma che il rimescolamento delle carte contribuisca a rendere l'azione amministrativa più efficace e concreta fino a fine consiliatura.
L'accordo perciò, se ci sarà, sarà essenzialmente sulle cose da fare con modi e termini in primo piano.
Indubbiamente l'avvio delle trattative ha il merito di aver allargato il campo delle scelte, con un mutamento significativo del quadro politico.
Se poi ci sarà, come sembra, una analoga iniziativa in Regione da parte degli stessi partiti, l'esperimento viterbese avrà il significato di esordio di una nuova politica nazionale, più articolata nella gestione delle alleanze locali.
Per completare il quadro, occorre anche notare che la maggioranza in comune costituita da Forza Italia e An, ha già dato segni di fibrillazione e irrequietezza, senza apparenti vere ragioni di dissenso, per cui, nel deserto lasciato dalle ideologia, nel volatile clima dei rapporti personali intrecciati a rapporti di potere, tutto è possibile. Specie se cominciano a prender piede le accuse di “cesarismo” contro gestioni anti democratiche.
Novità interessanti quindi, che attendiamo soprattutto nelle cose da fare con concretezza e fantasia.
Severo Bruno
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