- Per il riconoscimento delle coppie di fatto ho presentato la proposta di legge regionale che prevede l’istituzione del Registro Regionale delle Unioni Civili.
In attesa che il Parlamento italiano trovi la formula migliore per garantire il riconoscimento di diritti alle unioni extra-matrimoniali, pur senza mettere in discussione l’istituto del matrimonio e della famiglia, la proposta di legge intende muoversi nel solco dell’ampliamento dei diritti civili.
La pdl non abroga né modifica la legge regionale sulla famiglia ma estende alle unioni civili alcuni benefici previsti: prestiti senza interesse o a tassi agevolati, anche ai fini dell’acquisto della prima casa, riserve sui programmi di edilizia residenziale pubblica, rimborsi spese per la bolletta energetica, del gas, dell’acqua, della tassa dei rifiuti e dell’Ici.
Possono iscriversi al registro regionale delle Unioni civili le persone maggiorenni legate da vincoli affettivi, di assistenza e solidarietà morale e materiale; i soggetti coabitanti da almeno due anni, ai sensi del DPR 30 Maggio 1989 n. 223, residenti nella Regione Lazio, e non legati da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione e tutela.
L’Unione civile si scioglie con la morte di uno o di entrambi i componenti, con la volontà di uno solo o di entrambi, con il venir meno della residenza nella Regione, con la perdita di uno dei requisiti previsti dalla legge.
La pdl non interferisce con i regolamenti comunali dell’anagrafe e dello stato civile, con il diritto di famiglia, con ogni altra normativa comunque riservata allo Stato, così come con le competenze amministrative di qualsiasi altra pubblica amministrazione.
Durante l’approvazione dell’ultima finanziaria regionale, nel Marzo di quest’anno, fu bocciato dall’aula l’emendamento della Rosa nel Pugno che prevedeva il riconoscimento delle coppie di fatto.
Fu comunque approvato uno stanziamento di un milione cinquecentomila euro a favore delle persone in difficoltà, che non rientrano tra coloro che usufruiscono dei benefici della legge regionale sulla famiglia, che a tutt’oggi risulta inutilizzato perché non c’è una norma di legge prescrittiva.
Mi auguro che la maggioranza tenga fede a quello che disse allora in aula e approvi, prima della finanziaria 2007, la legge che prevede il riconoscimento delle unioni civili o coppie di fatto.
Donato Robilotta
Capogruppo alla Regione Lazio
dei Socialisti Riformisti della Rosa nel Pugno