- Sono vietati su tutto il territorio regionale la coltivazione e l'allevamento a qualsiasi titolo di organismi geneticamente modificati (OGM). Analogo divieto vale per il ciclo produttivo dei mangimi per l'alimentazione del bestiame. Il mancato rispetto di tali disposizioni potrà implicare sia sanzioni amministrative (fino a 50 mila euro) e l'esclusione delle aziende dalla concessione dei contributi regionali.
Si basa su questi punti la legge varata oggi dal Consiglio Regionale del Lazio, presieduto da Massimo Pineschi, che detta “Disposizioni urgenti in materia di organismi geneticamente modificati”.
La legge, che è stata approvata con 37 voti a favore, 2 astenuti, nessun contrario, prevede non solo la mancata concessione di contributi in caso di utilizzazione di OGM, ma anche la revoca dei contributi concessi e il recupero delle somme eventualmente erogate. Le imprese che utilizzano OGM sono escluse dall'accesso ai marchi di qualità. L'utilizzo di OGM può essere autorizzato solo a fini sperimentali e con rigide limitazioni.
La legge istituisce anche il marchio regionale 'Prodotto libero da OGM - GMO free', ferme restando le norme comunitarie e nazionali in materia di tracciabilità ed etichettatura dei prodotti OGM.
La legge impone anche norme rigide sulla commercializzazione dei prodotti OGM, che deve avvenire in spazi separati dagli altri prodotti per evitare confusioni e mescolanze. Al tempo stesso, è vietato utilizzare i prodotti OGM nei servizi di ristorazione collettiva degli istituti scolastici e prescolastici, degli ospedali e dei luoghi di cura accreditati, degli uffici della Regione, delle Province e dei Comuni, nonché dei rispettivi Enti dipendenti.
La Regione sostiene progetti di ricerca finalizzata a prodotti non OGM e istituisce un Comitato per la tutela delle produzioni agricole della biodiversità dall'impiego di OGM. Compiti di vigilanza e controllo sono attribuiti all'ARSIAL e sono previste sanzioni amministrative per chi contravviene alla legge. Ha tenuto la relazione introduttiva l'assessore all'Agricoltura Daniela Valentini.