- “La Regione Lazio può dare una mano per risolvere alcune questioni che affliggono le carceri del Lazio, come già stiamo facendo nel nostro giro per le carceri. Nel caso specifico di Cassino, ad esempio, urge la ristrutturazione dell’infermeria che è in stato di fatiscenza”. Lo afferma Luisa Laurelli (DS), presidente della commissione Sicurezza e Lotta alla criminalità, che nei giorni scorsi si è recata presso la Casa circondariale di Cassino.
“Dentro il carcere prosegue Laurelli- non c’è una sala di attesa per i familiari, come anche è carente il trasporto pubblico, ma la cosa più grave è che il Comune di Cassino non ha impegnato i fondi regionali destinati ad assistere gli ex detenuti usciti dal carcere con l’indulto”.
E, a proposito di ‘effetto indulto’, Laurelli spiega che “il carcere di Cassino ospita attualmente un centinaio di detenuti, mentre prima erano 250. I recidivi si limitano a 5 casi, pertanto gli sfracelli temuti non ci sono stati”. Alta è la percentuale di extracomunitari e tossicodipendenti, che sfiora il 50 per cento.
“A fronte di un buon rapporto con la Asl di Frosinone, gli operatori del carcere lamentano, come in altre realtà, una scarsa presenza del SERT, specialmente la domenica, con problemi che ricadono sugli operatori del carcere, compresa la gestione di farmaci per i tossicodipendenti”.
Luisa Laurelli conclude riaffermando la necessità di portare all’approvazione del Consiglio Regionale del Lazio la proposta di legge sui diritti della popolazione carceraria, “prima che si apra la sessione del Bilancio di previsione. Per questo motivo oggi stesso ho scritto al Presidente Marrazzo e al Presidente dell’Assemblea Massimo Pineschi, nonché a tutti i capigruppo, perché questo impegno sia rispettato”.